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a cura dell’Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale







Sandro Petrucci
(1959-2017)




L’8 giugno scorso il Signore ha improvvisamente chiamato a sé l’amico professor Sandro Petrucci. Dopo aver sostenuto una sessione di scrutini di fine anno scolastico presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Giuseppe Garibaldi”, dove insegnava Lingua e Letteratura Italiana e Storia, nel tardo pomeriggio, mentre rincasava, in una strada della sua Macerata, un violento attacco cardiaco lo ha stroncato irrimediabilmente. 

Celibe, lascia l’anziana madre — anch’ella insegnante “di lungo corso” —, un fratello più giovane, una sorella e diversi nipoti.

L’Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale piange la perdita di un cooperatore della prima ora e di uno studioso di cultura non comune, nonché di un uomo esemplare per rigore di vita e impegno scientifico, civico e cristiano.

Sandro aveva dedicato la sua vita all’insegnamento anche a costo di sacrificare una promettente carriera accademica in campo storiografico: sì, la sua grande sua passione era la ricerca storica, dove egli ha avuto modo di fornire contributi di grande qualità. Si era laureato in Storia Medievale all’Università di Pisa nel 1984, con una tesi su Cagliari pisana. Aspetti politici, istituzionali, sociali, relatore l’insigne medievista Marco Tangheroni (1946-2004), che lo considerava il suo discepolo-modello. Per motivi vari non aveva proseguito, come peraltro gli era stato prospettato, l’iter della ricerca universitaria, ma aveva preferito volgersi all’insegnamento della storia ai ragazzi delle scuole medie. Tuttavia, dopo una “vacanza” pluridecennale, aveva deciso di tornare agli studi di medievistica e di riaffacciarsi al cursus honorum accademico partecipando con successo a un concorso di dottorato, sempre in Storia Medievale, presso l’Università di Sassari, discutendo una tesi di quasi millecinquecento pagine su Cagliari nel Trecento, lavoro edito e la cui importanza è stata sancita dalla vincita della Targa Vito Fumagalli del Premio Internazionale Ascoli Piceno-Istituto Superiore di Studi Medievali Cecco d’Ascoli.

I suoi interessi per la storia non si limitavano al Medioevo mediterraneo ma spaziavano in altri ambiti della storia moderna e della prima Età Contemporanea. La sua passione per il lavoro dello storico si esprimeva specialmente, come detto, nella ricerca, àmbito nel quale Sandro ha forse fornito i suoi contributi migliori, ma non escludeva la narrazione — lo testimonia la mole del suo lavoro di dottorato — e la divulgazione. A quest’ultima si dedicava in primis attraverso le lezioni curricolari di storia che teneva nei vari istituti che lo ebbero, a Civitanova Marche e a Macerata, fra i loro docenti, ma anche attraverso innumerevoli lavori e interventi pubblici su svariati argomenti. 

Nel primo ambito, la storia moderna, aveva fornito, per esempio, un eccellente contributo scientifico narrando la storia dell’espansione del cattolicesimo iberico nell’Asia orientale nei secoli XVI e XVII, che aveva illustrato per la prima volta nel corso della Scuola Estiva di Alleanza Cattolica, tenutasi a Bobbio (Piacenza) dall’11 al 18 agosto del 2002. Le sue due relazioni erano state poi raccolte nel volume Magna Europa. L’Europa fuori dall’Europa, edito a cura di Giovanni Cantoni e di Francesco Pappalardo nel 2006. 

Parecchio spazio nei suoi studi aveva altresì dedicato alla figura del gesuita maceratese Matteo Ricci (1552-1610), servo di Dio e insigne apostolo della Cina, su cui aveva scritto e, nel 2009, in collaborazione con la diocesi — era stato nominato vice- presidente della Commissione Diocesana per le Celebrazioni del IV Centenario della morte —, aveva curato e redatto i testi della mostra commemorativa, Padre Matteo Ricci S.J. A servizio del Signore del Cielo, una mostra che era stata allestita anche in Vaticano alla presenza di papa Benedetto XVI (2005-2013).

Quanto invece alla storia italiana contemporanea aveva condotto ricerche assai approfondite e metodologicamente rigorose negli archivi della sua regione, l’antica Marca pontificia, ricostruendo un ampio profilo della vicenda, fino ad allora ignorata a tutti i livelli, dell’insorgenza popolare contro-rivoluzionaria che aveva infiammato a più riprese le province marchigiane durante l’occupazione napoleonica. Particolare attenzione aveva prestato ad alcuni dei protagonisti di quella insorgenza, dal controverso “generale”, di nascita milanese ed ex “giacobino”, Giuseppe La Hoz Ortiz (1766-1799) a Giuseppe Cellini (1770-1817), a Giuseppe Costantini, detto il “Brigante Sciabolone” (1758-1808) e altri. In questo settore di studi aveva collaborato con il circolo culturale degli Amici di Castel Clementino — oggi Servigliano (Ascoli Piceno) —, animato dal medico anconitano Sandro Totti (1933-2004), anch’egli prematuramente scomparso, che manteneva viva la ricca memoria della Marca pontificia meridionale, della città-modello creata a partire dal 1771 da papa Clemente XIV (1769-1774) e dell’ultimo suo sussulto identitario proprio in occasione della reazione anti-napoleonica a cavallo fra Sette- e Ottocento. I risultati delle sue molteplici ricerche e riflessioni in quest’area erano state presentate attraverso pubblicazioni locali, ma anche collaborando con l’Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale (ISIIN) di Milano, di cui Sandro era stato fra i primi collaboratori e animatori ed era membro corrispondente per le Marche. Il suo apporto alle attività di ricerca e di divulgazione dell’Istituto è stato di tutto rilievo: oltre alle tante conferenze e relazioni tenute in occasioni di convegni di studio — per esempio, a Milano, ad Arezzo, a Perugia —, ricordo che, fra le altre cose, elaborò efficaci presentazioni a mezzo di diapositive — assai poco ossequiose del “canone”, anzi notevolmente critiche — sulla questione del Risorgimento, un prodotto semplice ma in cui Sandro aveva travasato tutto il suo vasto sapere e che tuttora, insieme ad altri suoi articoli, sono consultabili nel sito Storia&Identità, la rivista online dell’ISIIN (<www.identitanazionale.it>). 

Ultimamente la sua attenzione era stata attratta dalla ricorrenza del centenario del genocidio armeno (2015) e di quello della Grande Guerra: si poneva — ricordo forse l’ultima conversazione telefonica avuta con lui — allora il problema di come riproporre una lettura corretta e non oleografica, né banale o demoralizzante, del conflitto ai suoi giovani studenti.

Altri aspetti della ricca storia della sua regione avevano incontrato l’interesse di Sandro e lo avevano fatto apprezzare nell’ambiente della cultura della sua città: per esempio, aveva scritto una storia del pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto (Ancona), che dal 1978 tutti gli anni il movimento cattolico Comunione e Liberazione promuove e ripete; la figura del conte recanatese Monaldo Leopardi (1776-1847), su cui nel 2011 redasse una voce del Dizionario del Pensiero Forte, edito dall’IDIS. Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale di Roma (cfr. <http://alleanzacattolica.org/monaldo-leopardi-1776-1847/>); il già nominato padre Matteo Ricci, nel 2005; il gesuita e astronomo Francesco de Vico (1805-1848), nonché, infine, il noto genetista Nazareno Strampelli (1866-1942).

Le sue pubblicazioni sono state numerose e di alto livello. Di esse segnalo, in ordine cronologico, le principali, iniziando dai volumi.

  • Re in Sardegna, a Pisa cittadini. Ricerche sui domini Sardinee pisani, Cappelli, Bologna 1988. 
  • Insorgenti marchigiani. Il Trattato di Tolentino e i moti antifrancesi del 1797, SICO, Macerata 1998. 
  • Pellegrini: il pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto. 1978-2001. Significato, tradizione, cronaca, San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2001. 
  • Le insorgenze antifrancesi nelle Marche (1797-1799), prefazione di Oscar Sanguinetti, QuattroVenti, Pesaro-Urbino 2003. 
  • Cagliari nel Trecento. Politica, economia e società. Dalla conquista aragonese alla guerra tra Arborea ed Aragona (1325-1365), tesi di Dottorato in Antropologia, Storia Medievale, Filologia e Letterature del Mediterraneo Occidentale in relazione alla Sardegna. XX ciclo, Università degli Studi di Sassari, a. a. 2005-2006, Coordinatore Prof. Aldo Maria Morace; disponibile nel sito web <http://eprints.uniss.it/3451/1/Petrucci_S_Tesi_Dottorato_2010_Cagliari.pdf>. 


Fra i saggi in volume, segnalo: 

  • Tra S. Igia e Castel di Castro di Cagliari. Insediamenti, politica, società pisani nella prima metà del XIII secolo, in S. Igia. Capitale giudicale. Contributi all’incontro di Studio Storia, ambiente fisico e insediamenti umani di S. Gilla, Cagliari, 3/5-11-1983, ETS, Pisa 1986, pp. 235-242. 
  • Storia politica e istituzionale della Sardegna medioevale (secoli XI-XIV), in Storia dei Sardi e della Sardegna, a cura di Massimo Guidetti, 4 voll., Jaca Book, Milano 1988, vol. II, Il Medioevo. Dai Giudicati agli Aragonesi, pp. 97-156. 
  • Forestieri a Castello di Castro in periodo pisano, in Commercio, finanza, funzione pubblica. Stranieri in Sicilia e Sardegna nei secoli XIII-XV, a cura di Marco Tangheroni, Gisem-Liguori, Pisa-Napoli 1989, pp. 219-259. 
  • Tra Pisa e Maiorca. Avvenimenti politici e rapporti commerciali nella prima metà del XIV secolo. Atti del XIII Congrés d’Història de la Corona d’Aragó, Palma de Mallorca, 27/9-1/10- 1987, 4 voll., Institut d’Estudis Baleàrics, Palma de Mallorca 1989, vol. I, pp. 137-146. 
  • Al centro della Sardegna: Barbagia e Barbaricini nella prima metà del XIV secolo. Lo spazio, gli uomini, la politica, in Sardegna, Mediterraneo e Atlantico tra Medioevo ed Età Moderna. Studi storici in memoria di Alberto Boscolo, a cura di Luisa D’Arienzo, 3 voll., Bulzoni, Roma 1993, vol. I, La Sardegna, pp. 283-318. 
  • La cosiddetta cronaca sarda: ipotesi per un’interpretazione, in La Corona d’Aragona  in  Italia  (secc.  XIII-XVIII). Atti del XIV Congresso di Storia della Corona d’Aragona, Sassari-Alghero, 19/24-5-1990, 5 voll., Carlo Delfino Editore, Sassari-Cagliari 1993-1997, vol. V, 1997, pp. 465-469. 
  • Le Insorgenze in Italia. Questioni storiografiche aperte, in lineaTempo. Itinerari di storica letteratura filosofia e arte, n. 3, dossier Le insorgenze nell’Italia Napoleonica. La questione dell’identità popolare nell’Italia del periodo tra il 1796 e il 1814, Itaca Libri, Castel Bolognese (Ravenna) 2000.
  • L’insorgenza marchigiana del 1799: sviluppi e caratteri, in 1799: l’insorgenza antifrancese e il sacco di Macerata. Atti del Convegno di studi, Macerata, 20-5-1999 Comune di Macerata, Macerata 2001, pp. 97-281. 
  • Il maggiore Branda de’ Lucioni e la “Massa Cristiana”. Aspetti e figure dell’insorgenza anti-giacobina e della liberazione del Piemonte nel 1799, in O. Sanguinetti (a cura di), Insorgenze anti-giacobine in Italia (1796-1799. Saggi per un bicentenario, con una prefazione di Marco Invernizzi, Istituto per la Storia delle Insorgenze, Milano 2001, pp. 147-156. 
  • Il Trattato di Tolentino (1797), ibid., pp. 223-226. 
  • L’Insorgenza nell’Italia Centrale negli anni 1797-1798, ibid., pp. 227-252. 
  • Insorgenza: le questioni sul tappeto, ibid., pp. 295-304. 
  • Qualche riflessione conclusiva, in Piero Ferracuti (a cura di), Insegnare la storia. Percorsi per il docente, Franco Angeli, Milano 2001. 
  • Il mancato monumento al “Viva Maria”: le insorgenze dopo il 1799, inDigitus Dei est hic”. Il Viva Maria di Arezzo: aspetti religiosi, politici e militari (1799-1800). Atti del convegno di studio, Arezzo 3-6-2000, a cura di O. Sanguinetti, Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale, Milano 2004, pp. 236-260. 
  • L’Asia portoghese, in Giovanni Cantoni e Francesco Pappalardo (a cura di), Magna Europa. L’Europa fuori dall’Europa, D’Ettoris Editori, 1a rist., Crotone 2007, pp. 243-292.
  • Le Filippine spagnole, “Estremo Occidente”, ibid., pp. 313-360.
  • Opposizione popolare, insorgenza e brigantaggio nell’Italia napoleonica, in O. Sanguinetti (a cura di), Napoleone e Regno d’Italia (1805-1814). La Lombardia fra cesarismo post-rivoluzionario e prime forme di unificazione nazionale. Atti del Convegno di studio, Milano, 18/19-11-2005, in Annali di Storia Moderna e Contemporanea dell’Università del Sacro Cuore, anno XIV, Vita e Pensiero, Milano 2008, pp. 163-318 (pp. 259-280). 
  • Un progetto di Alfonso il Benigno per Cagliari (1332), in Quel mar che la terra inghirlanda. Studi sul Mediterraneo medievale in ricordo di Marco Tangheroni, a cura di Franco Cardini e Maria Luisa Ceccarelli Lemut, 2 tomi, Pacini, Pisa 2007, tomo II, pp. 553-568. 
  • Insorgenze, linee interpretative, in F. Pappalardo e O. Sanguinetti (a cura di), 1861-2011. A centocinquant’anni dall’Unità d’Italia. Quale identità?, Cantagalli, Siena 2011, pp. 37-69. 
  • Cagliari medievale. Dagli scritti di Alberto Boscolo alle più recenti ricerche, in Studi e ricerche, Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari, anno VII, 2014, pp. 9-48. 
  • Per una storia politica di Cagliari pisana. I burgenses Castelli Castri, in 1215-2015. Ottocento anni dalla fondazione del Castello di Castro di Cagliari, a cura di Corrado Zedda, in RiMe. Rivista dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea [del CNR], anno XV, n. 2, dicembre 2015, pp. 207-269.
  • Alberto Boscolo e Cagliari medievale: studi e prospettive, in Ricordando Alberto Boscolo. Bilanci e prospettive storiografiche, a cura di Maria Giuseppina Meloni, Anna Oliva e Olivetta Schena, Viella, Roma 2016, pp. 493-520.


Segnalo, inoltre, due curatele: 

  • Protagonisti dell’insorgenza antifrancese nelle Marche. Giuseppe Cellini, Sciabolone, Giuseppe La Hoz, A. Livi, Fermo (Ascoli Piceno) 2001. 
  • L’insorgenza antigiacobina e il sacco di Castel Clementino (28 maggio 1799), Amici di Castel Clementino, Servigliano (Ascoli Piceno) 2001.


La sua riservatezza e la sua modestia lo inducevano a parlare assai di rado di sé — per esempio, non a tutti aveva palesato la grave malattia, un tumore alla ghiandola del timo, che lo aveva colpito anni addietro e da cui era riuscito a riprendersi solo a prezzo di pesanti terapie sostenute a Pisa — e occorreva spesso fare uno sforzo per penetrarne la personalità generosa e sempre attenta a fare il bene dell’altro.

Storico rigoroso, docente disinteressato e zelante, eminente uomo di cultura cattolica, intellettuale umile e franco, avvertiamo il vuoto che egli lascia e lo affidiamo alla misericordia infinita del Logos eterno.


O.S., Roma, 19 giugno 2017
In memoriam


prof. Sandro Petrucci

dott. Marzio Tremaglia

dott. Giovanni Ruffo

Massimo Caprara

prof. Marta Sordi

prof.Luigi Prosdocimi

dott. Enzo Peserico

prof. Alessandro Massobrio

on. avv.
Silvio Vitale

prof. Marco Tangheroni

dr. Sandro Totti

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