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a cura dell’Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale




Dossier
«La rimozione della targa stradale
alla memoria del Viva Maria ad Arezzo»

Documento 2 - Appendice 2

La Piazzetta del Viva Maria cancellata fa sorgere almeno tre domande ed un «miracolo»


Come fulmine a ciel sereno, nella tarda serata di mercoledì 31 gennaio il sindaco e la giunta comunale di Arezzo ci hanno fatto sapere di aver deciso: via la Piazzetta del Viva Maria, al suo posto arriva la dedicazione alla Madonna del Conforto.

Ebbene, questa decisione presa dalla giunta a due giorni dal Consiglio Comunale che avrebbe trattato l’argomento, in base all’Atto di Indirizzo presentato tempo addietro da alcuni consiglieri e capigruppo della maggioranza, ci pone almeno tre domande:

1 – sull’affidabilità e autorevolezza del sindaco

2 – sulla democraticità della giunta

3 – sull’arroganza del potere

Riguardo al sindaco, è comprensibile che in campagna elettorale, quando tutto è lecito promettere, a specifica domanda, seppur per sua stessa ammissione ignorasse del tutto cosa fosse il Viva Maria, avesse risposto che avrebbe cambiato il nome alla Piazzetta in Piazza Petrarca. Ricordiamo però che a novembre, dopo aver affermato di aver studiato per lungo tempo il problema, era arrivato alla conclusione di dover lasciare il nome alla Piazzetta, per non rinnovare divisioni e polemiche in Città. Lo stesso affermò durante la conferenza stampa di fine anno. Perfino la settimana passata, dopo il vertice di maggioranza fu detto che sarebbe stata lasciata libertà di voto sull’argomento, portato in Consiglio Comunale da un atto di indirizzo. Adesso cambia di nuovo parere alle prime pressioni della sua giunta. Della serie: sono il loro capo, debbo seguirli.

Quali idee di democrazia e partecipazione abbia la giunta dobbiamo chiedercelo in quanto, dopo mesi di diatribe, dopo dibattiti su giornali, dopo una Interrogazione con risposta negativa da parte del sindaco, dopo un atto di indirizzo già portato in Consiglio e poi saltato, dopo aver promesso di lasciare LIBERTA’ ai consiglieri sul voto relativo al medesimo atto, a due giorni dal Consiglio, presentendo uno «scacco al re» che poteva tramutarsi in "matto", ha rovesciato la scacchiera. Invece che lasciare al supremo organo rappresentativo di tutta la cittadinanza, cioè il Consiglio Comunale (sindaco e giunta sono espressione della sola parte vincente), la valutazione degli argomenti a favore e contro la Piazzetta del Viva Maria, con atto di imperio, ha avocato a sé la decisione.

Di conseguenza appare evidente a quale arroganza arrivi il potere, anche quello minimo. Si è privilegiata la falsa e mistificante interpretazione del Viva Maria come movimento antiebraico ergendosi a giudici della Storia e trascurando le migliaia e migliaia di documenti che inequivocabilmente dimostrano il contrario. Non si è chiesto, ai proponenti il cambio del nome, di far vedere su quali basi fondassero le loro interpretazioni storiche.

Adesso, aspetto le mosse di tutti quei Consiglieri Comunali di entrambi gli schieramenti – ai quali da sempre va la mia stima – che da anni hanno fatto della correttezza politica e istituzionale una bandiera. Spero che portino il dibattito sul Viva Maria di fronte alla cittadinanza, in modo da dimostrare quale fu veramente l’atteggiamento verso gli ebrei, ma anche verso i francesi e i giacobini, da parte dei dirigenti, gli ufficiali ed i militari dell’Insorgenza aretina.

Una pagina della nostra storia non può essere ancora nascosta, se non altro per rispetto a i più di cento morti ed alle centinaia di feriti che con un coraggio di cui noi difettiamo, dissero no all’ennesima invasione, magari più dura e più totalizzante.

In ultimo, mi appare evidente il nuovo MIRACOLO fatto dalla nostra Madonna del Conforto, che ha trasformato a tal punto il cuore e la mente di quelli che fino a pochi giorni fa tuonavano a favore della "laicità" del Comune, contro il Viva Maria perché movimento "sanfedista" e contro la presunta deferenza dell’Amministrazione verso la Curia vescovile, al punto di inneggiare ad una piazzetta a Lei dedicata.

Santino Gallorini

All'Appendice 3


Dibattiti

Oscar Sanguinetti
Complotto «cattointegralista» o «forza delle cose»?

Oscar Sanguinetti
L’invenzione della memoria «affiancata»

Francesco Pappalardo
Una pregevole rilettura del Risorgimento

Guido Verna
Le zanzare: dalla sociologia alla storia, dai laghi finlandesi alle Isole Solovki

Francesco Pappalardo
Perché non celebriamo Garibaldi



Dossier
«La rimozione della targa stradale alla memoria del Viva Maria ad Arezzo»

Oscar Sanguinetti
Una operazione discutibile contro il ricupero della memoria civile degl’italiani


Documento 1
Pro-memoria ai membri del Consiglio Comunale di Arezzo


Documento 2
Cronologia degli eventi precedenti la decisione del Comune di Arezzo e altri documenti

Appendice 1
Appendice 2 Appendice 3

Documento 3
Il «Viva Maria» non fu antiebraico e gli Aretini non furono massacratori


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La casa Europa. Costruzione, unità, dramma e necessità.

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Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. La coscienza della Magna Europa e il quinto viaggio di Colombo

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Cattolici e Risorgimento. Appunti per una biografia di don Giacomo Margotti
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La crisi dell'istruzione occidentale
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GIANCARLO CERRELLI e MARCO INVERNIZZI
La famiglia in Italia dal divorzio al gender,

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Sugarco Edizioni, Milano 2017,
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THOMAS E. WOODS JR.
Guida politicamente scorretta alla storia degli Stati Uniti d'America,

a cura di Maurizio Brunetti, con un invito alla lettura di Marco Respinti,
D'Ettoris Editori, Crotone 2009,
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a cura dell'Istituto Storico dell'Insorgenza e per l'Identità Nazionale,
3a ristampa,
D'Ettoris,
Crotone 2010,
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ROBERTO MARCHESINI,
Il paese più straziato. Disturbi psichici dei soldati italiani della Prima Guerra Mondiale,

prefazione di Oscar Sanguinetti,
presentazione di Ermanno Pavesi,
D'Ettoris,
Crotone 2011,
152 pp., € 15,90.





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