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a cura dell’Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale |
MEMORANDA
«Ciò che noi, come cristiani, sappiamo è che il mondo è nelle mani di Dio. Anche se l’uomo si distacca da Lui e cammina verso la distruzione, Dio porrà un nuovo inizio proprio nella decadenza del mondo. Noi però, nella fede in Dio, agiamo affinché l’uomo non si allontani da Lui e, per quanto possiamo, affinché il mondo, come sua creazione, e l’uomo, come sua creatura, possano tornare a vivere. È però possibile anche la diagnosi pessimistica. L’assenza di Dio — [Jean-Baptiste] Metz, usando una strana espressione, ha parlato di 'crisi di Dio' — diventa così forte che l’uomo entra in una profonda crisi morale e, allora, davanti a noi stanno la distruzione del mondo, l’apocalisse e il tramonto definitivo. Dobbiamo anche tenerne conto. La diagnosi apocalittica non può essere esclusa, ma, anche in quel caso, resta comunque il fatto che Dio protegge gli uomini che lo cercano; l’amore, alla fine, è più potente dell’odio».
Card. Joseph Ratzinger
[Il sale della terra. Cristianesimo e Chiesa cattolica nella svolta del millennio. Un colloquio con Peter Seewald, trad. it., San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 1997, p. 250]
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